Restauro chiesa (ago-2006 / 2007)

Il 25 Agosto 2006 sono stati avviati i lavori di manutenzione della Chiesa Madonna delle Grazie.
Sono stati predisposti inoltre gli interventi per la realizzazione della Sala Multifunzionale, destinata a scuola di pratiche sostenibili.
Questo primo modulo di interventi è stato completato nell’estate 2007, per offrire ai visitatori due esempi di restauro conservativo.

INTERVENTO DI RECUPERO (anno 2004)

CHIESA MADONNA DELLE GRAZIE – ROMETTA (ME)

Al centro dell’antico villaggio di Pantano, in prossimità della torre detta “della balia”, sorge la seicentesca Chiesa della Madonna delle Grazie, tipico esempio della tradizionale architettura religiosa utilizzata nel XV secolo nelle aree vallive.

La Chiesa appartiene alla Parrocchia dei Santi Andrea e Domenico della frazione S. Andrea del Comune di Rometta.

Il manufatto è un significativo esempio di architettura rurale. La sua costruzione è antecedente al 1600, ed esso ha costituito il primo nucleo religioso dell’intero comprensorio romettese.

Per risalire alla datazione storica, oltre agli elementi raccolti presso biblioteche e musei, sono state considerate anche le cornici in pietra della finestra che sovrasta l’ingresso, simili a strutture risalenti al periodo tra il 1400 e il 1500, e di cui un emblematico esempio è dato dalla Chiesa di Santa Eustochia a Messina.

All’ interno si possono ammirare, oltre a una statua in gesso raffigurante la Madonna che allatta risalente al 1800, un quadro della fine del ‘600, adesso trafugato e sostituito da una copia. Tale quadro ha consentito nel 1700 l’apertura del famoso Collegium Studiorum di Rometta, in quanto dimostrava che l’attività di studio del collegio raffigurata nel dipinto era antecedente a quella data. Di particolare pregio sono inoltre l’altare e le colonne di pietra locale.

Dal punto di vista catastale, l’immobile è individuato alla particella B del foglio di mappa 8 del Comune di Rometta. La forma della costruzione in pianta è essenziale e lineare: una figura formata da rettangoli regolari. Il rapporto tra le dimensioni maggiori in pianta dell’edificio non supera il valore critico 2.50.

La muratura della chiesa è costituita da pietra grezza e zeppe di frammenti di laterizi e presenta una buona fattura. La costruzione ha rappresentato sin dalla sua nascita la meta dei pellegrinaggi dai paesi vicini e, nonostante l’attuale stato di degrado, ogni anno il 2 luglio si riempie di fedeli devoti alla Madonna. L’iconografia della Madonna che allatta è riconducibile all’ambiente rurale in cui la statua è inserita: essa aveva lo scopo di avvicinare il popolo al mistero della divina maternità della Vergine.

Agli inizi degli anni ’80, lo stato di conservazione della Chiesa presentava segni negativi: la risalita capillare di umidità dal suolo aveva creato diffusi deterioramenti alle superfici dei paramenti interni e rischiava di compromettere anche le storiche tele e l’altare.

Inoltre la copertura a solaio in legno della navata principale aveva manifestato significativi dissesti strutturali i quali permettevano l’infiltrazione di acque meteoriche. Infine si registrava la formazione localizzata di cedimenti strutturali delle fondazioni e dei setti murali.

Dall’analisi dello stato delle opere e delle cause di degrado si sono quindi stabilite le diverse fasi dell’intervento, che sarà meno intrusivo possibile per salvaguardare la struttura originale, attraverso interventi di consolidamento:
– recupero delle funzionalità strutturali dell’elemento arco
– interventi mirati a cambiare le caratteristiche igroscopiche dei materiali a contatto con le fondazioni
– interventi protettivi di impermeabilizzazione delle coperture e canalizzazione delle acque meteoriche
– intonacatura in malta di calce previa pulitura
– interventi mirati all’adeguamento sismico in conformità alle vigenti normative
– ripristino dei pavimenti in cotto originari
– restauro dell’altare degli stucchi interni e di tutti gli elementi che lo compongono recupero di un affresco dietro una tela dell’altare
– recupero degli ornati
– rifacimento della porta di accesso e degli infissi in legno
– realizzazione di impianto elettrico interno a norma
– sistemazione dell’area antistante il manufatto con la realizzazione di percorsi di accesso in pietra
– realizzazione di un adeguato sistema acustico e illuminotecnico.

Il restauro sarà attuato utilizzando tecniche innovative che consentano il ripristino delle strutture originali evitando la sostituzione degli elementi originari danneggiati.

Tale restauro sarà eseguito sotto il costante controllo dei competenti uffici della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Messina, allo scopo di restituire al manufatto la sua integrità originaria messa alla prova da numerosi decenni di incuria e dagli agenti atmosferici.