ANDARE PER FERMARSI AD ASCOLTARE
In uno scenario di in dubbia bellezza si è svolta l’ottava edizione delle Radici della Memoria: Viaggio nella Tradizione. Il suono della piccola campana della Chiesa del borgo Pantano ha richiamano di buon’ ora i fedeli, aprendo ufficialmente i festeggiamenti. Le emozioni della mattinata hanno avuto culmine nelle celebrazioni religiose, che hanno celebrato una devozione antica con riti di grande effetto legati al culto di S. Maria delle Grazie. La manifestazione è ripresa in tarda serata con la partenza da Villaggio Rapano, dove il gruppo di musica popolare diretto da Enzo Paci ha accompagnato i partecipanti, precedentemente muniti di lampade ecologiche, nel suggestivo percorso: un incontro tra musica e festosità, in un cammino lento, che ha creato un magico equilibrio fino all’arrivo a Borgo Pantano. Giunti all’ingresso del borgo, il gruppo musicale si è interrotto per dare spazio alle musiche classiche di Lemmes, D’Orguè, Battman, Morceaux, eseguite all’harmonium da Roberto Timpanelli per accompagnare i viaggiatori fin dall’accesso al borgo. Le strade di Pantano sono state illuminate da fasci di luce creati ad arte da Davide Bisazza per esaltarne gli scorci più caratteristici. La serata di festa quindi ha preso avvio, con un antico e molto gradito rinfresco, rigorosamente di prodotti locali, tutti preparati dalla Cooperativa agro-zootecnica “La Valle del Conte”, di Benedetto Saija. Tra un passaggio musicale e un’ ode alla luna recitate dal gruppo popolare di Orazio Carnazzo ed Enzo Paci, la serata ha offerto anche l’occasione di osservare in un angolo appartato le costellazioni celesti, grazie al telescopio messo a disposizione dall’astrofisico Ernesto Amato, che ha consentito l’osservazione in un cielo buio e limpido dei pianeti e delle stelle. Anche quest’anno quindi il borgo del silenzio e della luce per una sera ha riaperto le sue porte, ha ripreso a raccontare le sue storie perché, come diceva Marcel Proust, “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.