Itinerario storico-architettonico nel villaggio
L’iniziativa “le radici della memoria” svoltasi nel villaggio Pantano del Comune di Rometta (Me) il 1 e 2 luglio 2003, ha riscosso un successo oltre ogni inimmaginabile previsione, considerando fra l’altro due fattori che potevano scoraggiare i visitatori, il caldo opprimente di quei giorni e la discesa e risalita da fare a piedi. Nonostante questi elementi, si è registrato il giorno 1, la presenza di 64 visitatori che guidati dall’Ing. Andrea Pullia hanno percorso il “cantiere della conoscenza” un itinerario storico architettonico all’interno del paese, da cui è emerso il sistema insediativo, l’architettura rurale e religiosa, quella per la lavorazione dei prodotti agricoli e per le attività manifatturiere, le infrastrutture quali la strada storica principale a “giacatu” i ponticelli, i canali “carruggi”, i beni storico-paesaggistici che testimoniano l’interazione dell’uomo con l’ambiente dove sono state evidenziate le più importanti tracce dell’intervento antropico nella formazione del paesaggio tradizionale, così come le memorie storiche ed archeologiche che fanno luce sugli antichi processi insediativi e di sfruttamento naturale ed ambientale dei luoghi che hanno assunto una valenza storico-simbolica nell’immaginario popolare.
In questa giornata, tutto il paese aveva un fascino surreale che lo conduceva indietro nel tempo, frutto questo di una attenta e scrupolosa pulizia (sono state rimosse tutte le erbacce e detriti dalle strade e viuzze), dalla musica classica diffusa in sottofondo, dall’esposizione di manufatti tessili che ricoprivano balconi e terrazze in maniera suggestiva, lasciando intravedere gli interni originali delle case, dall’esposizione fotografica lungo le porte del villaggio che testimoniavano momenti di vita vissuta, dal racconto della memoria storica la Sig.ra Maria, che al fresco del ponticello raccontava usi costumi e tradizioni del luogo, dalla collaborazione della Società “Incanti & Memorie” che ha sistemato e predisposto per le visite le case di proprietà, insomma una giornata di grande fascino e soddisfazione.
Il giorno 2 luglio, oltre ad essere stata una giornata di grande caldo, si è caratterizzata per l’evento religioso, difatti da tempo immemorabile si celebra nella Chiesetta del Villaggio la festa della Madonna delle Grazie, in questa occasione vengono celebrate due S. Messe una alle 7:30 e una alle 09:00, per consentire a tutti i fedeli l’accesso nella piccola Chiesetta.
Terminate le funzioni religiose i fedeli hanno visitato il villaggio, “rimesso a nuovo” accompagnando anche i più piccoli nella visita degli angoli più suggestivi.
Alle ore 10:30 ha avuto inizio il convegno “Un popolo che non ha memoria non ha futuro”.
La Prof.ssa Pallucca, partendo dalle origini del nucleo abitativo e in particolare della Chiesa che è certamente antecedente al XV sec., ha riferito della vendita che gli eredi di Niccolò Castagna proprietari del villaggio fecero nel XVII sec. a favore del Comune di Rometta per 15.000 scudi, ha affrontato altresì il tema che spesso tali centri vengono considerati minori, ma l’appellativo di minori và riferito sicuramente alle dimensioni e non alla qualità architettoniche che, anche mancando emergenze monumentali singole, è rappresentata dalla tipologia del costruito e dalla qualità e quantità degli elementi architettonici di finitura che formano un unico oggetto architettonico, contribuendo a caratterizzare il paesaggio costruito essendo stati, in molti casi, elemento matrice dello stesso.
La Dott.ssa Bacon, si è soffermata sul recupero delle qualità estetiche e dei caratteri tipologici e costruttivi originari del patrimonio. Il recupero di tale patrimonio a fini abitativi residenziali e turistici, data l’attuale carenza di strutture ricettive, ha l’obiettivo di creare una microricettività individuata nel concetto di “albergo diffuso” che potrebbe avere, tra l’altro, evidenti effetti di richiamo su un turismo “culturale”, favorito dalla conservazione e valorizzazione delle caratteristiche tipologiche ed architettoniche inserite in particolari contesti ambientali. E’ infatti dimostrato che quando vengono a mancare le caratteristiche ambientali ed architettoniche a causa di interventi di manomissione del paesaggio e/o dei centri abitati diminuiscono fortemente i flussi turistici.
L’obiettivo fondamentale è quello di aumentare la qualità della vita e di contribuire a creare condizioni economico-sociali tali da incrementare e mantenere presidi stabili nelle aree interne, favorendo il recupero, la riscoperta dei mestieri tradizionali e lo sviluppo della piccola imprenditoria locale.
In conclusione si può affermare che la manifestazione ha suscitato notevole interesse e curiosità, la stessa è stata riportata dalla stampa locale e ha contribuito a veicolare l’iniziativa presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Reggio Calabria, che ha promosso una tesi sul recupero architettonico del villaggio.
Un dato significativo: è stata complessivamente registrata la presenza di 214 visitatori.