Edizione 2007: C’era una volta

PROGETTO PANTANO, UNA SICILIA CHE CAMBIA
Nuovi valori e stili di vita consapevoli di un’isola che vuole crescere

manifesto-festa-2007Le Radici della Memoria, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, ha riscosso l’uno e il due luglio il consueto successo, frutto di un progetto orientato alla cultura e alla riproposizione di attività e tradizioni perdute. A segnalare questo proposito le magliette che gli animatori indossavano e che hanno offerto ai visitatori, con scritta a chiare lettere la filosofia del villaggio “Un mondo migliore è possibile: noi lo stiamo costruendo”. Non si tratta solo di una costruzione materiale ma anche di una storia di legami e condivisioni, di un modo di agire consapevole e solidale. All’organizzazione della manifestazione hanno partecipato i giovani corsisti del progetto “Verde urbano e biodiversità” Enzo Giordano, Francesco Saija, Maria Felice, Giuseppe e Angelo Sajia che, completata l’attività corsale e prima di cimentarsi nella nuova esperienza della coop. Rometta Satt, stanno acquisendo e perfezionando competenze ed esperienze nella Scuola di Pratiche Sostenibili avviata proprio dal Progetto Pantano.
Riccardo e Margherita, due burattinai professionisti, hanno dilettato giovani e meno giovani proponendo con ironia e freschezza fatti e vicende accadute nel villaggio. I musicisti del gruppo “Terra” hanno invece animato la serata con un raffinato repertorio di musica mediterranea che bene si accompagnava all’atmosfera del luogo specie all’imbrunire. A completare la serata i video trasmessi nella sala multifunzionale, che hanno raccontato gli ultimi quattro anni della manifestazione.
Conclusa la serata del primo luglio, i festeggiamenti sono ripresi il 2 luglio per celebrare la festa della Madonna delle Grazie. La prima S. Messa ha registrato un enorme flusso di fedeli, che tradizionalmente raggiungono il villaggio già alle prime luci dell’alba per la recita del S. Rosario e per partecipare alla messa delle 8.00. Alle 10.00 una seconda S. Messa solenne è stata accompagnata dall’organo e da un mezzosoprano che ha eseguito brani di musica sacra del 1500.
Anche quest’anno il messaggio è stato quello di una terra che vuole cambiare avviando processi di multifunzionalità, creando nuove opportunità di mercato legate al turismo, alle funzioni sociali, a quelle ambientali e paesistiche, senza mai dimenticare le proprie radici.