Protocollo di intesa con l’UNIPOSMS

Firmato il 11/09/2017, il protocollo di intesa con l’UNIPOSMS – Università Popolare, Nuova Scuola Medica Salernitana, iscritta al Registro Nazionale ricerche del MIUR, La Scuola Medica Salernitana è un Istituzione quasi millenaria, che ha rappresentato il primo esempio di medicina popolare, oltre che di ricerca scientifica e filosofica, nel campo della fitoterapia, la pratica che prevede l’utilizzo di piante per la cura delle malattie e per il mantenimento del benessere psicofisico, ereditate dalla dottrina e dall’insegnamento originario della Schola. Che in questo ruolo, ha svolto la funzione di protagonista dello sviluppo culturale del mediterraneo  e  centro propulsivo della medicina per tutta l’Europa medievale, punto d’incontro di culture diverse provenienti dal mondo allora conosciuto: Cultura latina, greca, ebraica ed araba, disegnando un cammino ,  che delinea un quadro esaustivo di una parte importante della storia della medicina, richiamando i valori storici, culturali e scientifici,  che per il loro elevato livello, rappresentano momenti di crescita e arricchimento , oltre che di inserimento a pieno titolo nei circuiti culturali e scientifici nazionali ed internazionali.

L’accordo di collaborazione è finalizzato alla creazione in borgo Pantano di un Centro Studi per la valorizzazione storico-scientifica, la rinascita culturale del territorio e la conservazione del paesaggio storico, ereditate dalla dottrina e dall’insegnamento della medicina popolare, fiorita nel bacino del mediterraneo, attraverso le azioni e le competenze della UNIPOSMS, sia in termini culturali che di divulgazione del patrimonio storico dell’antica Schola Medica Salernitana.

Protocollo di intesa con Erboristi Mediterranei

In occasione del Convegno Nazionale Erboristi Mediterranei, tenutosi in Sicilia, a Zafferana Etnea, il 25 Marzo 2017, è stato sottoscritto il Protocollo di Intesa, finalizzato non solo in progetti di ricerca per la conservazione e la valorizzazione delle risorse genetiche vegetali, ma anche in quelli di carattere scientifico di studio e ricerca storico-culturale.

L’Associazione Erboristi Mediterranei, con sede in Foggia, si occupa della diffusione delle conoscenze storiche e tradizionali, delle attività di produzione erboristica e di cooperazione nel campo scientifico e culturale per la valorizzazione delle risorse locali, umane e ambientali.

Firmato il protocollo tra Borgo Pantano e la storica farmacia-museo di Roccavaldina

COMUNE DI ROCCAVALDINA
DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE
ANNO 2016

ESTRATTO ATTO DELIBERATIVO AI SENSI L.R. 22/2008
AI FINI DI PUBBLICITA’ NOTIZIA
come sostituito dall’art. 6 L.R. 11/2015

In attuazione a quanto disposto dalla legge regionale n. 22 del 16/12/2008 e ss. mm. ed ii. come sostituito dall’art. 6 della L.R. 11/2015, circa l’obbligo delle amministrazioni comunali di rendere note, per estratto, nel rispettivo sito internet tutti gli atti deliberativi adottati dalla giunta e dal consiglio, le determinazioni sindacali e dirigenziali, nonché le ordinanze, ai fini di pubblicità notizia, si comunica che nella presente sezione si procederà alla pubblicazione per estratto degli atti deliberativi adottati dagli organi di questo Ente.

Delibera di Giunta Municipale n. 111 del 25 ottobre 2016.

 

OGGETTO: Approvazione schema di protocollo di intesa per attività di collaborazione storica, culturale e scientifica.

 

ESTRATTO: Delibera di approvare lo schema di protocollo d’intesa che disciplina il rapporto di collaborazione tra Comune e la Incanti & Memorie s.a.s. di Maria Cannuli & C, finalizzato all’attività di collaborazione storica, culturale e scientifica legata al Museo Farmacia di Roccavaldina, autorizzare l’Assessore Grazia Paino, alla sottoscrizione del protocollo d’intesa, dà atto che il presente provvedimento non comporta impegno finanziario a carico dell’Ente

 

Parte Saliente del Protocollo di Intesa

La Incanti & Memorie s.a.s. e il Comune di Roccavaldina, convergono su questa iniziativa, con l’intento di attuare una azione  di valorizzazione storico-culturale, che parte dalle origini del borgo, ed è strettamente correlata con  il museo farmacia di “Rocca” risalente al 1608.

Vari sono gli elementi storici e architettonici che accostano Pantano alla storica farmacia. L’architettura dell’edificio, i materiali edilizi utilizzati, il portale cinquecentesco in stile toscano ricordano infatti le abitazioni della vicina Pantano.

La documentata appartenenza al viceré Castagna dei casali di “Rocca” e “Pantani” e la necessità che un balì amministrasse questi casali, forniscono inoltre una  chiave di lettura e inseriscono Pantano, in un gioco geo-economico di rilevanza non solo locale.

Borgo Pantano, era probabilmente un elemento essenziale della filiera della produzione farmaceutica legata a “Rocca”.

In esso si producevano plausibilmente le piante officinali indispensabili per la farmacia, attività nella quale eccellevano gli abitanti ebrei del borgo.

La conoscenza e la comprensione del patrimonio culturale, rappresentano un contributo fondamentale per il proprio territorio e le sue risorse, dove, i soggetti firmatari potranno sostenere la diffusione di occasioni scientifiche e culturali per  la corretta lettura dei valori della storia e del  paesaggio, inteso come territorio, i cui i caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana e dalle reciproche interrelazioni.

Indagine con georadar

georadar-nov-094Il Georadar è uno strumento sviluppato per l’indagine non invasiva del terreno in alta risoluzione e in profondità. Rappresenta la più avanzata e sofisticata metodologia di indagine non distruttiva dedicata alla ricerca di servizi e strutture interrate.
Il Georadar utilizza brevi impulsi (1-2 nsec) di onde elettromagnetiche ad alta frequenza (25 MHz – 2000 MHz) inviati nel sottosuolo per ricevere echi riflessi dalle superfici di discontinuità di materiali a differente caratteristica dielettrica, presenti all’interno del mezzo indagato.
Il Georadr è potenzialmente in grado di rilevare qualunque anomalia nel sottosuolo, grazie al contrasto tra le proprietà elettriche del materiale (metallo, cemento, muratura, ecc.) e quelle del terreno.
Lo scopo dell’indagine è stata quella di rilevare la superficie del borgo e delle aree limitrofe di particolare interesse, al fine di redigere una mappatura di tutti gli elementi rilevati, da approfondire con ricerche ed analisi mirate.

Restauro chiesa (ago-2006 / 2007)

Il 25 Agosto 2006 sono stati avviati i lavori di manutenzione della Chiesa Madonna delle Grazie.
Sono stati predisposti inoltre gli interventi per la realizzazione della Sala Multifunzionale, destinata a scuola di pratiche sostenibili.
Questo primo modulo di interventi è stato completato nell’estate 2007, per offrire ai visitatori due esempi di restauro conservativo.

INTERVENTO DI RECUPERO (anno 2004)

CHIESA MADONNA DELLE GRAZIE – ROMETTA (ME)

Al centro dell’antico villaggio di Pantano, in prossimità della torre detta “della balia”, sorge la seicentesca Chiesa della Madonna delle Grazie, tipico esempio della tradizionale architettura religiosa utilizzata nel XV secolo nelle aree vallive.

La Chiesa appartiene alla Parrocchia dei Santi Andrea e Domenico della frazione S. Andrea del Comune di Rometta.

Il manufatto è un significativo esempio di architettura rurale. La sua costruzione è antecedente al 1600, ed esso ha costituito il primo nucleo religioso dell’intero comprensorio romettese.

Per risalire alla datazione storica, oltre agli elementi raccolti presso biblioteche e musei, sono state considerate anche le cornici in pietra della finestra che sovrasta l’ingresso, simili a strutture risalenti al periodo tra il 1400 e il 1500, e di cui un emblematico esempio è dato dalla Chiesa di Santa Eustochia a Messina.

All’ interno si possono ammirare, oltre a una statua in gesso raffigurante la Madonna che allatta risalente al 1800, un quadro della fine del ‘600, adesso trafugato e sostituito da una copia. Tale quadro ha consentito nel 1700 l’apertura del famoso Collegium Studiorum di Rometta, in quanto dimostrava che l’attività di studio del collegio raffigurata nel dipinto era antecedente a quella data. Di particolare pregio sono inoltre l’altare e le colonne di pietra locale.

Dal punto di vista catastale, l’immobile è individuato alla particella B del foglio di mappa 8 del Comune di Rometta. La forma della costruzione in pianta è essenziale e lineare: una figura formata da rettangoli regolari. Il rapporto tra le dimensioni maggiori in pianta dell’edificio non supera il valore critico 2.50.

La muratura della chiesa è costituita da pietra grezza e zeppe di frammenti di laterizi e presenta una buona fattura. La costruzione ha rappresentato sin dalla sua nascita la meta dei pellegrinaggi dai paesi vicini e, nonostante l’attuale stato di degrado, ogni anno il 2 luglio si riempie di fedeli devoti alla Madonna. L’iconografia della Madonna che allatta è riconducibile all’ambiente rurale in cui la statua è inserita: essa aveva lo scopo di avvicinare il popolo al mistero della divina maternità della Vergine.

Agli inizi degli anni ’80, lo stato di conservazione della Chiesa presentava segni negativi: la risalita capillare di umidità dal suolo aveva creato diffusi deterioramenti alle superfici dei paramenti interni e rischiava di compromettere anche le storiche tele e l’altare.

Inoltre la copertura a solaio in legno della navata principale aveva manifestato significativi dissesti strutturali i quali permettevano l’infiltrazione di acque meteoriche. Infine si registrava la formazione localizzata di cedimenti strutturali delle fondazioni e dei setti murali.

Dall’analisi dello stato delle opere e delle cause di degrado si sono quindi stabilite le diverse fasi dell’intervento, che sarà meno intrusivo possibile per salvaguardare la struttura originale, attraverso interventi di consolidamento:
– recupero delle funzionalità strutturali dell’elemento arco
– interventi mirati a cambiare le caratteristiche igroscopiche dei materiali a contatto con le fondazioni
– interventi protettivi di impermeabilizzazione delle coperture e canalizzazione delle acque meteoriche
– intonacatura in malta di calce previa pulitura
– interventi mirati all’adeguamento sismico in conformità alle vigenti normative
– ripristino dei pavimenti in cotto originari
– restauro dell’altare degli stucchi interni e di tutti gli elementi che lo compongono recupero di un affresco dietro una tela dell’altare
– recupero degli ornati
– rifacimento della porta di accesso e degli infissi in legno
– realizzazione di impianto elettrico interno a norma
– sistemazione dell’area antistante il manufatto con la realizzazione di percorsi di accesso in pietra
– realizzazione di un adeguato sistema acustico e illuminotecnico.

Il restauro sarà attuato utilizzando tecniche innovative che consentano il ripristino delle strutture originali evitando la sostituzione degli elementi originari danneggiati.

Tale restauro sarà eseguito sotto il costante controllo dei competenti uffici della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Messina, allo scopo di restituire al manufatto la sua integrità originaria messa alla prova da numerosi decenni di incuria e dagli agenti atmosferici.