Protocollo etico (gen-2006)

Comune di Rometta (Provincia di Messina)
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE – N. 4 del 26/01/2006
OGGETTO: APPROVAZIONE PROTOCOLLO ETICO ELABORATO DALL’UFFICIO EUROPA, DALL’OSSERVATORIO PER LO SVILUPPO ECONOMICO TURISTICO DEL TIRRENO E DAL CLUB UNESCO.

Riassunto della delibera

La proposta approvata in occasione del Consiglio Comunale del 26/01/06 stabilisce le linee guida da applicare nel recupero del villaggio Pantano e in generale di tutti gli agglomerati edilizi che presentano analoghe caratteristiche storico-ambientali.
Il Protocollo si basa infatti sulla constatazione dell’elevato valore paesaggistico, storico e antropologico di tutto il territorio romettese, e sul proposito di tesaurizzarlo e valorizzarlo, promuovendo una comune e diffusa coscienza della cultura rurale del territorio e facendo riferimento in tale processo a principi di sostenibilità e correttezza non solo formali ma anche, e soprattutto, etici.
Il Protocollo Etico costituirà pertanto un utile strumento per regolamentare i procedimenti da seguire nel recupero di quelle frazioni del Comune che desiderano attuare non solo una rivitalizzazione delle consistenze edilizie, ma anche dei valori sociali e della memoria del territorio.

Testo della delibera

L’anno duemilasei, addì ventisei del mese di gennaio alle ore 16.00, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale, previo esaurimento delle formalità prescritte dalla Legge e dallo Statuto, si è riunito sotto la presidenza di Marmino Santi il Consiglio Comunale.
Partecipa Il Segretario/Direttore Generale Sabrina RAGUSA il quale provvede alla redazione del presente verbale.

Procedutosi all’appello nominale risultano:
PRESENTI: 8
OLIVO Giovanni
DI PERRI SANTO Andrea
CIPRIANO Maurizio
D’ANDREA Orazio
MARMINO Santi
GIUNTA Nicolò
SAIJA Benedetto
MARCIANO’ Fortunato
ASSENTI: 7
ABBADESSA Roberto
MERLINO Nicola
CORDARO Andrea
BARBERA Stefano
STURIALE Alessio
NAVA Alessandro
BERTE’ Pietro

Dei non intervenuti giustificano l’assenza:

Vengono nominati dal Presidente i seguenti scrutatori: Di Perri Santo Andrea, D’Andrea Orazio, Marciano’ Fortunato.

Il Presidente, constatato che il numero dei presenti è legale, dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio a trattare l’argomento di cui in oggetto.

Comune di Rometta
Area SERVIZI AMMINISTRATIVI – Servizio CULTURA – SPORT – SPETTACOLO
Proposta di Consiglio Comunale n. 3 del 16/01/2006

Oggetto: APPROVAZIONE PROTOCOLLO ETICO ELABORATO DALL’UFFICIO EUROPA, DALL’OSSERVATORIO PER LO SVILUPPO ECONOMICO TURISTICO DEL TIRRENO E DAL CLUB UNESCO.

Testo Proposta:
Vista la nota assunta al protocollo generale in data 20 dicembre 2005 al n. 19609, con la quale l’Ufficio Europa, l’Osservatorio per lo sviluppo economico turistico del Tirreno di Valdina ed il Club UNESCO di Villaggio Pantano, tutte Associazioni operanti in questo Comune, trasmettono una bozza di “Protocollo Etico”, chiedendo che venga esaminata ed approvata dal Consiglio Comunale;

Considerato:
– Che il Villaggio Pantano è stato inserito nel nuovo P.R.G. di questo Ente, Zona A2, dichiarata come centri storici originari comprendenti tessuti edilizi caratterizzati da valori storico ambientali diffusi;
– Che lo stesso è stato inserito a pieno titolo tra i modelli capofila di centri rurali siciliani sostenibili dalla mappatura MOTRIS, promossa dalla Presidenza della Regione Siciliana;
– Che il Villaggio è stato oggetto durante il 2005 del congresso internazionale sul Turismo Relazionale Integrato;
– Che ha ospitato lo stage promosso dalla Facoltà di Agricoltura, corso di laurea in conservazione e recupero dei beni culturali di Reggio Calabria;
– Che ha avviato con il C.N.R. ITAE di Messina un rapporto di collaborazione nell’ambito del progetto PIR (reti per lo sviluppo locale), finalizzato alla sperimentazione di tecnologie energetiche rinnovabili;
– Che lo stesso è stato oggetto di tesi di laurea premiata dalla Fondazione Bonino-Pulejo di Messina;

Considerata l’elevata valenza paesaggistica ed ambientale di tutto il territorio romettese ricco di frazioni caratterizzate dalla coesistenza armonica di antiche ed originali forme di paesaggio rurale ed architettonico;

Considerato, altresì, che tali caratteristiche rappresentano storicamente e sociologicamente le peculiarità più intime del nostro territorio e della sua storia e si propongono, pertanto, come un patrimonio collettivo da valorizzare e preservare attraverso il recupero;

Appurato il valore storico ed antropologico delle frazioni di S. Andrea, Filari, Mazzabruno, Petrazzi. Occhiazzi, Fiumepietra, S. Venera, Olmo, Serrofìcara, Rapano, Piccitto, Lorenti, Scalone, Oliveto, Sottocastello, Torretta, S. Cono, Safì, Gimello, Monaci, Conduri, S. Domenica, Barrera, Polveriera e S. Leone, che devono perseguire insieme al recupero delle consistenze edilizie anche quello del valore sociale e della memoria del territorio, che porta i segni dell’appartenenza e dell’identità storica e culturale nel contesto di un’economia collinare e montana che deve essere recuperata e valorizzata;

Rilevato che il Villaggio Pantano in funzione delle iniziative avviate che perseguono le finalità sopra descritte, si propone come riferimento territoriale per affermare e divulgare i concetti ed i vantaggi di uno sviluppo sostenibile, attraverso:
a. il recupero e la rivitalizzazione di una comune coscienza della cultura rurale del territorio;
b. la tesaurizzazione e divulgazione delle conoscenze tecniche apprese, concretizzate da un codice di pratica che sintetizza la regola dell’arte rendendo il recupero non aggressivo, perseguibile con mirati interventi di interazione con le risorse ambientali ed utilizzando materiali di origine secondo i canoni dello sviluppo sostenibile;
c. l’attivazione di un processo partecipativo di acquisizione di conoscenze e consapevolezze finalizzato alla condivisione di una comune strategia di sviluppo;
d. la promozione, il sostegno ed i potenziamento, in una logica di economia di scala, delle infrastrutture quali opere di valorizzazione e di sviluppo;
e. l’applicazione sistematica della teoria e degli obiettivi del turismo relazionale integrato;

Vista la “Carta dei Valori”, elaborata dall’Ufficio Europa, dall’Osservatorio per lo sviluppo economico turistico del Tirreno e dal Club UNESCO;

Ritenuto dover provvedere in merito:

Visto il vigente Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale;

Visto l’O.A.EE.LL. vigente nella Regione Siciliana;

SI PROPONE

1. La superiore premessa costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. Approvare il Protocollo Etico elaborato dall’Ufficio Europa, dall’Osservatorio per lo sviluppo economico turistico del Tirreno e dal Club UNESCO, così come allegato alla presente per farne parte integrante;
3. Assumere l’impegno, per quanto di competenza, di attivare ogni azione utile ai fini dell’attuazione dei principi contenuti nello stesso Protocollo.

Il Responsabile dell’Istruttoria: Dott. Salvatore Pino
Il Proponente: Il Presidente del C.C. Roberto Abbadessa

Stage universitario (2005)

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA
Facoltà di Architettura
C.d.L. Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali

Stage conclusivo del corso di “Restauro strutturale e recupero dell’edilizia storica”
Prof. Arch. Vittorio Ceradini – A.A. 2004/2005

Il Corso di laurea in Storia e Conservazione dei beni Architettonici e Ambientali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria si distingue da altri corsi di laurea in Architettura per due aspetti fondamentali della didattica. Il primo riguarda la formazione di una solida base storica sulla quale si imposta il processo storico-critico di riconoscimento dei valori e delle valenze meritevoli di conservazione. Il secondo riguarda l’aderenza alla realtà del costruito storico che consente agli studenti una solida preparazione nel rilievo critico, nell’analisi e quindi nel progetto di restauro.

Al termine del secondo anno è collocato lo stage che ormai tradizionalmente conclude il corso di “restauro strutturale e recupero dell’edilizia storica”.

II corso di Restauro strutturale posto al secondo anno ha come intento rendere gli studenti capaci di eseguire analisi tecnico-costruttive e strutturali finalizzate a riconoscere, e trasmettere ad altri, i valori storici e tecnici dell’edilizia storica e delle sue componenti; argomentare tecnicamente le finalità conservative che si intendono promuovere; giustificare le scelte progettuali ritenute idonee.

Al terzo anno, nell’ambito del corso di Cantiere del restauro, l’esperienza continuerà e studenti impareranno a comprendere i principali problemi di cantierizzazione dei progetti redatti l’anno precedente, a programmare e progettare il cantiere di restauro, controllando le modalità e i tempi di esecuzione delle opere provvisionali e delle lavorazioni definitive imparando ad interagire fra i diversi operatori.

Per questi motivi lo stage di secondo anno ha un’importanza formativa notevole e gli studenti partecipano con consapevolezza ed entusiasmo.

Gli argomenti trattati nelle lezioni del corso di “Restauro strutturale” consentono agli studenti di osservare l’edificato storico con l’occhio critico volto ad individuare la successione cronologica dell’aggregato edilizio quale prodotto di assemblaggio e disassemblaggio di elementi strutturali: murature, solaio, coperture, volte. La rappresentazione grafica è la base della comune discussione.

Lo stage rappresenta l’applicazione organica e coordinata di tutti gli elementi d’apprendimento affrontati durante l’anno accademico. La lettura critica del testo di base del corso: “Giovanni Poleni: Memorie Istoriche sulla Gran Cupole del Tempio Vaticano e dé danmi di essa, e sé i Ristoramenti loro” fornisce la base metodologica dell’approccio al progetto del restauro. Le esercitazioni svolte hanno riguardato le modalità di graficizzazione tecnico-costruttiva e tipologica delle case e degli aggregati di case nonché le verifiche numeriche di diversi elementi strutturali reciprocamente vincolati nell’organismo architettonico della casa.

Porsi criticamente in modo diretto davanti a un oggetto reale di restauro ha significato concretizzare esperienze di apprendimento che altrimenti sarebbero rimaste apparentemente scollegate le une dalle altre. Ai ragazzi è stato richiesto di eseguire un’analisi tecnico-costruttiva e strutturale finalizzata a riconoscere, e quindi trasmettere ad altri, i valori storici e tecnici dell’edilizia storica di Pantano e delle sue componenti.

Il lavoro si è articolato in quattro giorni di attività, ognuno dei quali ha avuto una precisa scaletta di esecuzione.

La prima fase è servita ai ragazzi per prendere coscienza del sito esprimendo graficamente le loro impressioni. In seguito, divisi in otto squadre da tre o da cinque, si è passati al rilievo delle case: gli studenti hanno dovuto produrre piante, sezioni e prospetti delle costruzioni assegnate loro, risalendo all’evoluzione cronologica della particella in relazione al contesto edilizio.

Dopo questa fase ogni ragazzo ha scelto un elemento costruttivo (il solaio, la copertura, la muratura, un vano di porta o finestra, la scala, ecc.) per analizzarlo in rapporto agli altri e contribuire tecnicamente a scala di dettaglio apportando la propria personale opinione nella fase di progetto collegiale. Le verifiche strutturali di ogni singolo elemento e le verifiche numeriche complessive della casa nei confronti dell’azione sismica hanno completato la fase analitica del lavoro. Il progetto ha riguardato anche la destinazione d’uso delle costruzioni.

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UNESCO (lug-2005)

In occasione della festività del 2 luglio 2005 è stato inaugurato il Club Unesco “Villaggio Pantano”.
l’Unesco è l’Organizzazione delle Nazioni Unite che si propone di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza favorendo, attraverso l’educazione, la scienza e la cultura, la collaborazione tra i popoli. Lo statuto dell’Unesco è stato sottoscritto da 188 governi di tutto il mondo. I Club Unesco sono associazioni di persone appartenenti a numerosi campi di studio, di lavoro, di specializzazione e di professione, che condividono gli ideali dell’Unesco e cercano di realizzarli.
A Pantano le iniziative saranno ispirate a sostenere uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile del villaggio e a promuovere metodologie e tecniche di recupero rispettose dell’ambiente e delle tradizioni.
L’attuale consiglio direttivo è formato dall’Agr. Orazio Bisazza e dall’Ing. Andrea Pullia.

Convegno Motris (mag-2005)

Il progetto MOTRIS (Mappatura Ospitalità Turismo Relazionale Integrato in Sicilia) è l’indirizzo di sviluppo turistico presentato dal Presidente della Regione Siciliana On. Cuffaro il 25 gennaio 2005. Si tratta di una forma di accoglienza fondata sul recupero e sulla valorizzazione dell’esistente, sia in termini architettonici sia in termini di memorie e tradizioni.
A ciò è collegato un altro progetto, detto di Turismo Relazionale Integrato, che prospetta di formare una rete di centri siciliani di natura rurale (bagli, borghi, manieri, mulini, frantoi, palmenti), recuperati e rivitalizzati, in cui il singolo turista si senta “accolto individualmente nel territorio”.
Secondo tale filosofia l’ambiente va offerto in modo complessivo con la sua geografia, la sua storia, il suo clima antropico e i suoi prodotti, promuovendone lo studio, la salvaguardia, la verticalizzazione e il marketing.
La mappatura, elaborata dal Collegio Universitario Arces, coordinato dall’ architetto e urbanista Leonardo Urbani con la consulenza della Cattedra Caracciolo, sarà presentata alla Sicilia Orientale mediante un congresso itinerante che si aprirà sabato 21 maggio a Pantano, per concludersi a Ragusa mercoledì 25 maggio 2005.
Gli ambiti territoriali toccati in questo percorso saranno: la Provincia di Messina, presso i Comuni di Saponara, Rometta e Villafranca; la Provincia di Catania, presso i Comuni di Grammichele, Vizzini, Licodia Eubea; la Provincia di Ragusa presso il Comune di Modica.

L’ATTUAZIONE DEL MOTRIS PARTIRÀ DA PANTANO
Il borgo di Pantano, sito nel comune di Rometta, si pone come capofila tra i modelli censiti dalla ricerca MOTRIS, in quanto il progetto di riuso è gia in via di realizzazione. Questo, come altri, è un progetto condotto dalla società “Incanti & Memorie” in collaborazione con l’Osservatorio Osett.
La società condivide infatti col TRI obiettivi fondamentali, quali la riterritorializzazione dell’economia, la ricontestualizzazione della società nei territori di appartenenza, la ricomposizione dell’identità culturale.
L’operato della società non si limita alla promozione di questo borgo: esso svolge infatti un importante ruolo di sensibilizzazione sul recupero delle tradizioni e dei beni materiali e architettonici, finalizzata all’immissione sul mercato di tali valori attraverso il settore turistico.
In occasione del congresso sarà presentata una mappatura a livello locale di tutti i siti rurali la cui rivitalizzazione viene promossa dalla società in collaborazione con i rispettivi proprietari.
Si sta dunque passando dal censimento alla fase operativa di coinvolgimento dei diretti interessati: gli abitanti locali, che dovranno svolgere, sotto la guida degli operatori d’area, il ruolo di imprenditori.

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Scuola di pratiche sostenibili

Oggi sappiamo che la crescita economica di per sè non basta, lo sviluppo è reale solo se migliora la qualità della vita. Lo sviluppo sostenibile presuppone quindi la conservazione dell’equilibrio generale e del valore del patrimonio naturale, la ridefinizione dei criteri e strumenti di analisi costi-benefici nel breve, medio e lungo periodo e una distribuzione più equa delle risorse.
Volendo tracciare una formula sintetica, le caratteristiche che deve avere uno sviluppo sostenibile sono riassumibili nei seguenti termini: garantire la qualità della vita; garantire un accesso continuo alle risorse naturali; evitare danni permanenti all’ambiente. In termini pratici il concetto di sostenibilità è strettamente correlato con le prospettive di una società, di una regione, di potersi assicurare uno sviluppo ed un successo permanente, sul piano economico, sociale, culturale. Perseguire uno sviluppo sostenibile comporta quindi un approccio integrato e preventivo alle tematiche agro-ambientali a cui si conformino i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti: le politiche delle amministrazioni pubbliche, le azioni delle forze produttive, i comportamenti dei consumatori e dei cittadini.
A queste radici etiche e culturali si ispira la scuola di pratiche sostenibili avviata a Pantano.

La scuola, prevista nel piano di impresa del villaggio, si occuperà in questo primo modulo del recupero agro-ambientale.
Nella costruzione e nel mantenimento dei principi di ruralità sarà avviato il progetto degli Orti Esperienziali, ognuno dei quali ospiterà antiche specie in via di estinzione tenendo conto delle caratteristiche del territorio. Ciò permetterà di costituire un archivio delle risorse genetiche autoctone, monitorando quelle a rischio di estinzione grazie all’attività di catalogazione precedentemente svolta, che avrà prestato attenzione anche agli aspetti storici, etnobotanici e antropologici delle colture locali.