Scuola di pratiche sostenibili

Oggi sappiamo che la crescita economica di per sè non basta, lo sviluppo è reale solo se migliora la qualità della vita. Lo sviluppo sostenibile presuppone quindi la conservazione dell’equilibrio generale e del valore del patrimonio naturale, la ridefinizione dei criteri e strumenti di analisi costi-benefici nel breve, medio e lungo periodo e una distribuzione più equa delle risorse.
Volendo tracciare una formula sintetica, le caratteristiche che deve avere uno sviluppo sostenibile sono riassumibili nei seguenti termini: garantire la qualità della vita; garantire un accesso continuo alle risorse naturali; evitare danni permanenti all’ambiente. In termini pratici il concetto di sostenibilità è strettamente correlato con le prospettive di una società, di una regione, di potersi assicurare uno sviluppo ed un successo permanente, sul piano economico, sociale, culturale. Perseguire uno sviluppo sostenibile comporta quindi un approccio integrato e preventivo alle tematiche agro-ambientali a cui si conformino i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti: le politiche delle amministrazioni pubbliche, le azioni delle forze produttive, i comportamenti dei consumatori e dei cittadini.
A queste radici etiche e culturali si ispira la scuola di pratiche sostenibili avviata a Pantano.

La scuola, prevista nel piano di impresa del villaggio, si occuperà in questo primo modulo del recupero agro-ambientale.
Nella costruzione e nel mantenimento dei principi di ruralità sarà avviato il progetto degli Orti Esperienziali, ognuno dei quali ospiterà antiche specie in via di estinzione tenendo conto delle caratteristiche del territorio. Ciò permetterà di costituire un archivio delle risorse genetiche autoctone, monitorando quelle a rischio di estinzione grazie all’attività di catalogazione precedentemente svolta, che avrà prestato attenzione anche agli aspetti storici, etnobotanici e antropologici delle colture locali.

Edizione 2004: Musica senza tempo

manifesto-festa-2004Un tuffo nel passato, una rivisitazione dei luoghi della nostra memoria: queste sono le emozioni provate durante “Musica Senza Tempo”, manifestazione inserita nel consueto calendario annuale del programma LE RADICI DELLA MEMORIA – VIAGGIO NELLA TRADIZIONE del villaggio di Pantano, proposto puntualmente dalla società Incanti & Memorie di Maria Cannuli & C.

Il 1 luglio, alle ore 19:00, all’ingresso del borgo una ciaramella e un organetto hanno accolto i numerosissimi visitatori con un atmosfera di altri tempi, sensazione che si andava accentuando nel raggiungere la piazza antistante la Chiesetta della Madonna delle Grazie, dove si veniva accolti dai suoni della ciaramella, del tamburello della fisarmonica del fischietto e da antiche canzoni e serenate. Presso l’estremità opposta del paese all’ombra di un pergolato attorno all’ antico pozzo si è esibito il quartetto Kalamos, specializzato in musica tradizionale.
L’atmosfera irreale, è stata immortalata dalla locale emittente Il Tirreno e dal giornale Eco del Sud, il cui direttore, il Prof. Garofalo, era presente.
Il villaggio invaso dalla musica ha stupito piacevolmente gli entusiasti visitatori.
La seconda parte della manifestazione ha visto i tre i gruppi musicali riunirsi davanti alla Chiesa, organizzando un vero e proprio concerto e scatenando nei presenti la voglia di ballare.
Il Prof. Mario Sarica, curatore scientifico del Museo di Musica e tradizioni popolari dei Peloritani di Gesso, ha presentato gli artisti e si è soffermato sugli aspetti etnici e antropologici di alcuni i strumenti, illuminando ai presenti zone della nostra tradizione generalmente in ombra. La manifestazione si è protratta fino a notte in un villaggio privo di illuminazione e con un fascino di altri tempi, dove i presenti hanno potuto rifocillarsi con prodotti tipici, e assistere alla conclusione della manifestazione con il canto di saluto alla Madonna.
Il 2 Luglio alle ore 10:00 Padre Nicola Bertino, responsabile dell’Ufficio Tecnico della Curia Arcivescovile di Messina, ha celebrato la Santa Messa, nel corso della quale ha annunciato l’approvazione da parte di S.E. Arcivescovo Mons. Marra del progetto di recupero della Chiesa Madonna delle Grazie, presentato dalla Società Incanti & Memorie di Maria Cannuli & C. Padre Bertino ha invitato l’amministratore di detta società Orazio Bisazza e il parroco P. Nicola Terranova a sottoscrivere l’atto di impegno. Il parroco ha altresì sollecitato il Sindaco, Prof. Enrico Etna, presente alla funzione religiosa, ad appoggiare l’iniziativa di recupero.
La giornata si è conclusa con l’inaugurazione del Club UNESCO villaggio Pantano: il presidente Orazio Bisazza ha dichiarato che l’idea del club è nata per promuovere uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile del villaggio nonché metodologie e tecniche di recupero rispettose dell’ambiente e delle tradizioni. La manifestazione si è conclusa sotto il ponticello dove l’Ing. Andrea Pullia ha esposto le tavole progettuali e ha spiegato le tecniche costruttive che saranno utilizzate per il restauro della Chiesetta.

3 Maggio 2004

Articolo pubblicato su “Informare Oggi” di maggio 2004.

Alla scoperta del nostro territorio: “Il Villaggio Pantano”

Attorno a questo villaggio è stato avviato il programma di recupero denominato “Progetto Pantano”, avviato dalla società Incanti & Memorie di Maria Cannuli che nasce per una riscoperta culturale dell’omonimo borgo. Il progetto parte dal presupposto di riconoscere oltre alla qualità espressiva del villaggio la valenza di documento storico: la testimonianza di un modo di costruire, di una fase storica, economica, sociale, culturale ormai lontana dallo stesso fluire del tempo, oltre che di un’umile ma sapiente cultura materiale. Davanti a questa realtà, si deve riconoscere l’importanza della valorizzazione e del possibile recupero, intesi quali attività volte al riconoscimento dei molteplici valori delle testimonianze architettoniche e alla trasmissione al futuro di tali valori attraverso un’attenta conservazione.
Il villaggio di Pantano, piccola frazione del comune di Rometta, è un importante patrimonio di architettura rurale di particolare pregio ambientale che, a seguito dell’abbandono, non ha subito alcuna trasformazione, conservando integralmente memorie e tipologie originarie.
Il villaggio è dominato dalla Chiesa della Madonna delle Grazie.
La Chiesa al momento è sottoposta a scrupoloso restauro conservativo, con l’intento di farla ritornare agli antichi splendori, e di farle ricoprire il ruolo guida perduto, in un processo di recupero e rinascita globale del villaggio.